ValerioM

Speleopippe

 Posted by at 19:40  Racconti
Giu 122012
 

Ganza la grotta. Le stalattiti, le stalagmiti. Alcune grandi, altre piccine. Concrezioni dalle forme più strane stimolano la fantasia di uno pseudoingegnere che mai avrebbe pensato di fare lo speleologo.

"Cosi"

"Cosi"

Toh, una concrezione a forma di cuore, che romantica la grotta. Un’altra ha la forma di testa di topo. Ibbò che schifo! Due sembrano gemelle, vi chiamerò Kessler! E quelle altre lì? Crescono tutte storte, sembrano due serpenti attaccati alla parete. Il vento le ha disegnate? Ganzo! Che strani colori, che strane forme. Chi l’avrebbe pensato che pure in natura lo scorrere delle acque “calcarose” porta con sè strane magie. Già perché poi non possiamo non considerare l’enorme “fallo” nascosto nel Corchia. E quell’affare l’ha scolpito Madre Natura? Certo stava in forma quel giorno…  Mi ricorda una vecchia cartolina vista in Sardegna che a fianco di un enorme pene di granito scolpito però dal vento riportava le seguenti parole:  <<Al Nord ce l’hanno duro, da noi è di granito…>>. Ohibò! Certo, di altro materiale si parlava, non di marmo bianco, rosa, ceruleo, non verde, macché, forse è amaranto. Che??

Ma che strana la Natura. La grotta…. magari ci vivevano pelosi e cariatidi primitivi che se le suonavano con

le clave e non avevano alcun pudore a infilarsi le dita nel naso durante un piacevole comizio fra compagni. Pareti scolpite dall’acqua e dall’aria di età millenaria. Tu, piccola stalattite bianco pallida che stai lì ferma immobile col  moccio al naso che di tanto in tanto sgocciola, ma lo sai che se ti tocco con un solo dito fermo la tua crescita? Quanti anni hai? Mille, dumila? Passo, ti guardo, ti sorrido e tiro innanzi. Ma fra me e me penso: <<Ma come fai a star lì ferma ora dopo ora, anno dopo anno per millenni. Tu hai visto le guerre mondiali, Marco Aurelio e Roma, Alessandro Magno. Forse sei lì ancora prima di Cristo e ora sei davanti a me. Ti posso toccare se voglio, sei lì e ti vedo. Mi hai visto nascere… lì ferma immobile per tutto questo tempo. Ma non ti viene il mal di schiena??>>.

Chissà cosa si cela nel sottosuolo. Strani esseri che vivono nell’acqua, dalla pelle bianca e senza occhi. Volatili sanguisughe con la faccia da porcellini, i denti aguzzi e le ali a impermeabile. Oh te!? che ci fai a testa in giù appeso a quello spunzone?? Con questo freddo e in quella posizione se ti viene la sciorta potresti avere dei problemi…

"Cose"

"Cose"

La terra! Noi siamo fatti di terra e di acqua e quando passeremo a miglior vita finiremo sotto terra. Diventeremo quindi speleologi a vita?!  Già mi vedo nella tomba col caschetto, il croll e la maniglia…. ah già dimenticavo l’imbrago (con la G come lo chiamiamo al Nord – da “braghe”) e la “pedivella”,  ovvero il pedale così rinominato per un simpatico “errore di sbaglio” di orignine neurodislessicale che scaturisce quando hai in mente la funzionalità ma non il nome di battesimo. Nella terra ci sono i minerali; quelli che beviamo nell’acqua minerale anche e per l’appunto. Quindi se mi infilo in un buco nella terra e sono vivo potrei scoprire i minerali. Ganzo…. tutti colorati, che scintillano, sembrano vivi. Ma quanto è ricca la terra! E pensare che in quel sassolino nero tutto luccicoso c’è il ferro. Toh! E chi l’avrebbe mai detto! Il ferro lì?! Perdindirindina è vero! Ma non c’è solo il ferro….

Quando ero piccolo leggevo il fumetto “Geppo”. Sta’ a vede’ che laggiù sotto ci trovo pure Geppo che si fa un bagno termale. Eh sì perché più che vai giù…scendi scendi…prima o poi arrivi all’inferno e lì fa caldo. Forse un tempo quando gli speleologi ritenevano importante scoprire la grotta in senso verticale volevano andare a rompere le noccioline a Lucifero… Ci manca solo luilì adesso!

E fu così che per alimentare la mia pazzia fui consigliato di fare un corso di speleologia, se non altro per la mia sicurezza. Imparare ad usare le attrezzature nel modo giusto è l’unico modo per diminuire la probabilità di non poter più aggiornare il mio diario.

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