La giornalista Rachele Campi ha realizzato un bel video sul nuovo ingresso del Corchia, lo pubblichiamo di seguito. Ecco le sue impressioni:
Rimango stupita di come siano fatte internamente le Apuane. Me le sono sempre immaginate come delle montagne “piene”, indistruttibili (se escludiamo la presenza delle numerose cave), invece sono simili a un “formicaio”. Sono un labirinto di forti emozioni. Per esplorarle è necessario essere accompagnati da persone esperte. Non ci si può improvvisare speleologi. A nessuno piace stare in spazi stretti e vedere che sotto ai piedi ci sono metri e metri di vuoto, ma la speleologia va oltre. La si fa con la testa e con il cuore. Dentro la montagna si impara a controllare le proprie fobie, si conosce veramente il proprio respiro e si va avanti fino a che non si scopre una nuova “saletta” o uno spazio più ampio. Devi essere mentalmente preparato, ma tutto è possibile. Questo è quello che ho imparato dal Gruppo Speleologico Archeologico Versiliese (GSAV) e il Gruppo Speleologico Lucchese (GSL).
con Fabry Salini, Alessio Tovani, Cristina Fancello, Diego Piego Pieruccioni, Davide Martellini, Nadia Simonetti, Antonio Di Beo e Ange Michelangelo Angeloni.