Il 9 Settembre 2012 il GSL ha effettuato la prima traversata dalla Buca del Becco al nuovo ingresso del sistema carsico del Monte Corchia. L’ingresso, scoperto lo scorso 15 Luglio dal Gruppo Speleologico Lucchese, è il 16° naturale, si trova quasi in cresta al monte a quota 1600m e si connette con le remote gallerie del Corno Destro, Via Fani, il freatico fossile più alto del Complesso.
Foto di gruppo all’ingresso
Il nuovo ingresso è dedicato a Mario Lazzarini, speleologo del GSL, deceduto prematuramente nel 2006.
La traversata ha visto protagonisti i nuovi speleologi usciti dall’ultimo corso: sono accorsi in massa all’evento con entusiasmo e voglia di vedere le nuove regioni. Ecco un resoconto della traversata.
Entriamo in grotta verso le ore 11, dopo il lungo avvicinamento a piedi da Fociomboli. Le fatiche sono ripagate dal fantastico panorama di cui si può godere dalla buca del Becco in una splendida giornata di fine estate.
Entrati in grotta e sceso il p. 50 iniziale, ci troviamo alle prese con saltini e pozzetti che ci portano verso i Rami dei Conglomerati. Qui, dopo qualche passaggio acrobatico su armi volanti, uno scivolo fangoso ci porta alla grande forra in salita che è la via Fani. Il percorso non è dei più semplici: qualche armo provvidenziale (messo in opera da Antonio DM, Antonio DB e Massimo nella prima delle uscite esplorative che, in Giugno, dette inizio alla ricerca dell’ingresso) ci aiuta a superare alcuni tratti più impegnativi. Passati un paio di traversi, arriviamo al caposaldo 76, dove ci rifocilliamo e facciamo qualche foto.
Gruppo al Cap. 76. – Via Fani
A questo punto qualcuno decide di tornare indietro verso il Becco, altri vanno avanti a concludere la traversata.
Non sappiamo quanto ci vorrà esattamente e quale sia effettivamente la via, ma il ricordo di Antonio DB, che c’è già stato, e i numerosi “ometti” ci guidano. Continuiamo a salire. Dopo poco, forse mezz’ora, arriviamo al caposaldo 77: è fatta siamo sopra il Pozzo Romean, abbiamo la certezza di aver trovato la strada. Facciamo qualche foto e attrezziamo con nuova corda il pozzo poi io e Antonio torniamo indietro ad aspettare Nadia che ci sta raggiungendo dal Becco, mentre Mirko, Elisa e Zoran vanno verso la nuova uscita, completando di fatto per primi la traversata.
Dopo poco, recuperata Nadia, anche noi torniamo al caposaldo 77 e scendiamo fino a metà del Romean. Ecco le nostre corde, ecco il limite delle nostre esplorazioni condotte a partire dal nuovo ingresso. Siamo al punto più basso della traversata, da ora in poi dobbiamo risalire. Ancora, su un masso, la bottiglia di spumante che abbiamo portato il 22 Luglio, giorno (o meglio notte) dell’ingresso “ufficiale” in via Fani passando dal Lazzarini.
Nadia e Antonio al pozzo Romean
Cominciamo a risalire, prima sulle corde, poi in uno stretto cunicolo. Arriviamo alla base del grande pozzo che ci schiude i nuovi, grandi ambienti trovati qualche mese fa. Un pozzo nel vuoto, un traverso, un saltino, un altro pozzo appoggiato. Poi lo stretto cunicolo nella frana, nel quale ci eravamo fatti strada a fatica. Poi una grande sala di crollo e infine uno scivolo in salita da superare con l’aiuto di una corda.
D’ora in poi l’attrezzatura non ci servirà più: percorriamo una brutta frana stando attenti a non respirare troppo forte e poi, strisciando, guadagniamo un ambiente un po’ più largo. Ancora cunicoli in salita, poi un “cassa da morto” sulla quale bisogna strisciare. Un ultimo passaggio un po’ stretto e siamo nella sala iniziale. Qui non è più grotta, si sente il caldo del “fuori”. Superiamo i massi dell’ingresso e siamo a guardare il panorama.
E’ sera, una splendida serata estiva. Siamo in cresta al monte Corchia, sulle Alpi Apuane. Bellissimo.
Lasciamo la cresta, poi scendiamo di nuovo verso il Becco. Gli altri sono già scesi; Mirko, al solito efficientissimo, ha già disarmato l’ingresso. Ci cambiamo e scendiamo, poi tutti dalla Piera, come deve essere.