Il tanto agognato “fondo” dell’Abisso Satanachia è stato finalmente raggiunto sabato 2 ottobre scorso, alle 16.20 circa, da 7 speleologi che si sono cimentati nell’avventura esplorativa dal venerdì fino alla domenica sera per un totale di 45 ore di permanenza in grotta.
Con molta probabilità non si tratta dell’unico fondo dell’Abisso, ma di uno dei tanti (si spera), situati anche a profondità maggiori, dato che la morfologia del sifone raggiunto fa ritenere a buon titolo che si tratti di un sifone “pensile” dotato cioè di una galleria aerea a valle che funge da scolmatore impedendone la crescita di livello anche in caso di piene.
La quota raggiunta rispetto all’ingresso è di -1040m così che Satanachia risulta, al momento, l’undicesima grotta più profonda d’Italia, grazie agli sforzi profusi principalmente dai Gruppi Speleo del CAI di Lucca e Forte dei Marmi, coadiuvati in ciò da amici speleo provenienti da altri gruppi toscani e non, che dal giugno scorso miravano a dotare l’Abisso di una profondità a quattro cifre.
L’importante risultato esplorativo non poteva essere conseguito senza l’aiuto del Comune di Minucciano che tramite il Geom. Casotti già da fine maggio 2010 ci autorizzava il transito stradale nell’area marmifera di Orto di Donna, e del supporto logistico offerto dalla gestione del Rifugio Donegani, sempre disponibile a rifocillarci anche alle ore più tarde.
I partecipanti alla punta esplorativa: Andrea Tori, Riccardo Zairo Nucciotti, Marco Mènchise, Antonio Del Magro del GSLucchese, Ivy Tommasi del GSLunense, Leonardo Faggioli del GSPistoiese e Leonardo Piccini del GSPFiesole geologo e ricercatore presso l’Università di Firenze nonché scopritore della grotta nel lontano ’90 quando ancora non se ne sospettava un potenziale menomille.