“GLI ALBORI”
Ci sono storie che vale la pena di raccontare e questa fortunatamente è una di quelle.
Era il 14 ottobre del 2007, un gruppo di amici del GSFdM stava facendo ritorno
da una escursione sul Grondilice, quando all’altezza del passo delle pecore, Moreno detto “ IL SANTO ” decise di abbreviare la strada tagliando perpendicolarmente il bosco sottostante.
Poco dopo incrociarono un buco che soffiava aria da far paura, si fermarono decidendo di dare un’ occhiata. Dopo una prima sommaria esplorazione da parte di Arnaldo, il ns. presidente, calato a viva forza, questi riemerse con un “ Niente da fare è troppo profonda, si ritorna un altro giorno con più calma! “
Il lunedì mi riferirono la cosa e mostrarono le foto. C’è chi si innamora delle donne che è cosa più normale e chi dei buchi e questo è quello che capito’ a me. Decidemmo di ritornare il 21 dello stesso mese.
Satanachia fece quello che le donne fanno sempre agli uomini, ci fece sospirare e soffrire dando il via a quell’infinito ritornello che la natura le ha insegnato “ Più allunghi l’attesa e maggiore è il piacere!”.
Quando finalmente facemmo ritorno in Val Serenaia, questa ci accolse con una tramontana strappalacrime, intendiamoci bene non di gioia, ma da rimanerci stecchiti (vedere foto esplicativa). Oramai, nonostante il rumore dei denti che battevano , eravamo li e come disse un eroe dell’italica indipendenza “già che ci siamo andiamo avanti! “ . A peggiorare il quadro, il rifugio Orto di donna era chiuso, quindi panini congelati e bibite rinfrescanti furono all’ ordine del giorno.
Il divertimento continuò nel bosco, ritrovare il buco fu una impresa epica, chi andava a destra chi a sinistra, ognuno era portatore di verità, la fortuna si sa aiuta gli audaci e ci fece trovare la retta via. Dopo un armo volante all’albero, ci calammo nell’orrido pieni di speranze, tutto bello ed eccitante, ma purtroppo la grotta chiudeva subitocon una strettoia, questa soffiava a più non posso spegnendo le fiamme sui caschi. Non c’era verso di superarla ed erano evidenti le tracce di chi prima di noi, aveva tentato invano di forzarla, aumentando la nostra delusione. Necessitava l’intervento di una squadra di espertissimi strangolatori di strettoie, al momento non ne avevamo sottomano! Fuori dalla grotta la tramontana soffiava sempre più gelida e forte, quasi a burlarsi di noi. Alcuni componenti del gruppo, che erano rimasti ad aspettarci all’imboccatura,al freddo ed al gelo, si erano riparati dentro una dolina adiacente, coperti di foglie a mo’ di scaldino!
Mesti mesti siamo ritornati a casa, che fregatura! Ma l’amore anche se regala delusioni è cieco, ed ogni tanto con un guizzo, torna il ricordo dell’amata che tanto ci ha fatto soffrire, e con esso la speranza di rincontrarla e ravvivare la sopita fiamma del desiderio!